Couscous salvavita

Perché "salvavita"?
Perché è veloce da fare, buono da mangiare ed estremamente versatile, perfetto per cene dell'ultima ora o per quelle più elaborate, dove per forza bisogna portarsi avanti con le "pratiche". A me piace con i ceci (spezia: curcuma), con la carne (di maiale) e con il pesce, alla maniera siciliana; dolce, tanbiem, se voglio esagerare, con uvetta e mandorle tostate. Insomma, il couscous ti salva la vita e non delude mai il palato.

Qui posto una delle tante versioni rapide rapide che, di volta in volta, modifico, a seconda degli ingredienti che ho in casa. Que aproveche!

Couscous alle zucchine
(per 4 persone)
125 g di couscous
125 ml di acqua
2 zucchine
1 spicchio di aglio
1 peperoncino piccante
1 limone
2 cucchiai di mandorle a lamelle

Spuntate le zucchine e tagliatele a julienne, quindi mettetele in una padella antiaderente insieme con lo spicchio d'aglio sbucciato e leggermente schiacciato, 2 cucchiai di olio extravergine e il peperoncino piccante sminuzzato. Accendete la fiamma e fate scaldare, poi lasciate saltare, a fuoco vivo, per 5 minuti. Salate solo a fine cottura.

Nel frattempo, portate a bollore l'acqua, questa invece salata fin dal principio, e, in una terrina bassa di terracotta, sgranate il couscous con un po' d'olio extravergine, lavorandolo circolarmente con le mani o con una forchetta. Quando l'acqua bolle, versatela sul couscous e coprite con un piatto. Fate riposare per 3-4 minuti.

In un padellino antiaderente tostate le mandorle; a parte, grattugiate la buccia del limone e raccogliete 1 cucchiaio del succo. Eliminate l'aglio dalle zucchine, profumate con la buccia di limone, mescolate per insaporire e spegnete il fuoco.

Mescolate il couscous, ormai pronto, con le zucchine, irrorate con il succo di limone e completate il piatto con le mandorle tostate. Anche in questo caso, potete portarlo in tavola subito o servirlo quando sarà ormai freddo.


Un'ultima cosa: se potete, concedetevi qualche giorno di vacanza tra il 23 e il 28 settembre, a San Vito lo Capo, in occasione del "CousCous fest". È un ottimo modo per conoscere, attraverso le mani sapienti di chi lo cucina da una vita, un po' dei 3000 anni di storia e di geografia umana nascosti tra i granelli di questa semola eccezionale.

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