bocconotti per la boda

Torno fresca fresca (si fa per dire...) da un matrimonio BELLO.



E non è mica facile partecipare a feste di matrimonio così, ben organizzate e spontanee allo stesso tempo, curate, anche nella ricerca di un certo understatement , divertenti, fluide, di quelle che durano quasi 12 ore e neanche te ne accorgi. Località: San Giovanni Rotondo, un posto dove, diciamocelo, la gente non va per farsi un mare di risate, ma questo matrimonio qui è stata una fiesta in piena regola: es esto lo que importa, verdad?
Alla cerimonia in chiesa, con tanto di tensione iniziale della sposa e sorriso più rilassato dello sposo, parenti del sud e parenti del nord che s'incontrano per la prima volta, è seguito l'aperitivo in giardino (e che aperitivo!), all'aperitivo è seguito il banchetto vero e proprio, al banchetto il buffet di dolci (che dovrei per l'esatezza chiamare abbufet) in piscina, al buffet la serata danzante con pizzica annessa, e alla serata danzante è seguita la "buonanotte, è stata bello" e alla "buonanotte" è seguita – a sorpresa – la serenata alla sposa, gentilmente organizzata e pugliesemente realizzata dai parenti dello sposo (e sono già le 2.30 del mattino) e alla serenata è seguito il bagno in piscina (e qui ho smesso di guardare l'orologio). Be' torno da un matrimonio così, dove ho rivisto amici che lavoravano con me quando un lavoro serio ce l'avevo anch'io, e ho incontrato persone simpatiche, piacevoli, con le quali ho chiaccherato, riso, fatto discorsi "impegnati" e quant'altro; torno, dicevo, satolla come un porcellino di Sant'Antonio e che faccio di lunedì, quando di solito la gente normale si mette a dieta o va a lavorare? Mariuzza che fa? Per festeggiare le belle giornate trascorse Mariuzza fa i bocconotti di Virgina... cioè la ricetta dei bocconotti che mi ha dato Virginia, la mamma di Mara (per intenderci, quell'angelo che ci ha spedito il pacco di qualche settimana fa).
E li faccio perché non c'entrano niente con quanto ho visto, con il paesaggio lunare e brullo dei dintorni, con gli uliveti e coi muretti a secco, con il cagnone della masseria che cercava ombra, con la signora Bambina (di nome, e non d'età) che faceva il capuccino alla mattina e contava i cornetti sul vassoio, con la piscina che (sigh!) non ho potuto sperimentare, ma che fungeva da splendido sfondo alla torta nuziale, con i fichi d'india che avevo dietro la stanza e che non mi sono azzardata a raccogliere. Li faccio per tutto questo, che non c'entra. E perché sono contenta per Elena e Gianpio. ¡qué vivan los novios!

Bocconotti di Virginia



500 g di farina 00
3 uova
mezza bustina di lievito
200 g di zucchero
150 g di strutto
1 limone
marmellata di amarena

Su un piano di lavoro setacciate la farina con il lievito, formate la fontana e distribuitevi all'interno lo strutto a fiocchetti, lo zucchero, le uova e la buccia del limone grattugiata. Impastate velocemente come per fare una normale frolla e quando il composto sarà omogeneo e liscio, dividetelo in piccole porzioni, con le quali fodererete degli stampini tondi da tartelletta ripiena (io uso ancora quelli della mia mamma, vecchissimi ma perfetti per i bocconotti) che avrete già spennellato con poco burro fuso.
Riempite ogni stampino con un cucchiaino di marmellata e con i ritagli di pasta formate dei serpentelli con i quali decorerete i dolcetti. Infornate a 170 °C e cuocete fino a che saranno ben dorati in superficie (ci vorrano circa 30-35 minuti). Fateli raffreddare e spolverizzateli con zucchero a velo.

Ero in vena, ma non tanto da impormi la versione strong, che pure caldeggio vivamente: crema pasticcera + marmellata d'amarena.
In questo caso, chiudete completamente i bocconotti con un dischetto di pasta, sigillando bene i bordi con i rebbi di una forchetta, altrimenti, tra crema e marmellata, nel forno i dolcetti "straripano"...

Commenti

Anonimo ha detto…
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