Sabato al mercato
Sabato è, quasi per tutti, giorno di mercato, anche se forse sarebbe più saggio andarci durante la settimana, quando la gente lavora e non ha tempo per fermarsi ad ogni banchetto... e siccome, poi, oggi è pure festa padronale a Bologna (S.Petronio), alla calca classica del prefestivo si aggiunge quella che in centro ci viene ormai soltanto nelle occasioni comandate.
Vabbè, tutto sommato è un bel vedere di gente per le viuzze con buste e bustine, macchine fotografiche e pargoli al seguito. Così, passando da un vicolo all'altro quasi a fatica, arrivo davanti alle due botteghe di pescivendoli: quasi una task force in camice bianco e stivaloni di gomma che freneticamente s'impegna a servire un folto gruppo di acquirenti... qualcosa mi dice che oggi o domani molti hanno intenzione di mangiare pesce...
Do un'occhiata alla merce in bella vista evitando di essere immortalata da qualche turista giapponese che evidentemente non ha mai visto pesce (mah!) e scorgo tra le varie cassette anche le mie amatissime triglie. E no, calca o non calca, le triglie me le prendo, anche se non è proprio stagione, anche se mi tocca aspettare, anche se devo pensare a come cucinarle. Così prendo il biglietto con il numerino magico e scappo all'altro capo del vicolo, dal fruttarolo più caro della città, buon per lui!, a prendere un bel mazzetto di timo e, visto che ci sono, anche di finocchietto, così lo utilizzo domani e regalo gli ultimi 4 euro alla famigliola in questione (si è capito che un po' mi girano se devo pagare un mazzetto di finocchietto e uno di timo ben 4 euro????).
Torno indietro e ci siamo, mi faccio incartare 600 g di triglie, tanto sono buone in ogni modo: fritte, con un intingolo di pomodoro, col risotto (e qui c'ho già il finocchietto) in bianco, con un'aggiuntina di agrumi per condire la pasta.
Ma il timo oggi è troppo profumato, perciò si va di gratin...
Triglie gratinate

(per 2-3 persone)
600 g di triglie di scoglio
10 rametti di timo
80 g di pangrattato
mezzo limone
sale e pepe
olio extravergine
Eviscerate e pulite bene le triglie, sciacquatele e lasciatele sgocciolare in un colino o su foglio di carta assorbente da cucina. A parte lavate e sfogliate il timo, quindi mescolatelo al pangrattato, aggiungete la scorza grattugiata e 2 cucchiai di succo del limone, salate, pepate e irrorate con olio extravergine, quindi amalgamate con le mani questa panatura umida.
Versate un filo d'olio in una teglia, poi riempite con pochissima panatura il ventre dei pesci. Disponeteli in fila nella teglia e ricopriteli con il resto della panatura. Profumate con qualche altro rametto di timo, irrorate con un altro filo d'olio e mettete nel forno già caldo a 200 °C per 25-30 minuti. Fate colorire bene le triglie, spegnete il forno e lasciate riposare per 5-6 minuti prima di servire.
Vabbè, tutto sommato è un bel vedere di gente per le viuzze con buste e bustine, macchine fotografiche e pargoli al seguito. Così, passando da un vicolo all'altro quasi a fatica, arrivo davanti alle due botteghe di pescivendoli: quasi una task force in camice bianco e stivaloni di gomma che freneticamente s'impegna a servire un folto gruppo di acquirenti... qualcosa mi dice che oggi o domani molti hanno intenzione di mangiare pesce...
Do un'occhiata alla merce in bella vista evitando di essere immortalata da qualche turista giapponese che evidentemente non ha mai visto pesce (mah!) e scorgo tra le varie cassette anche le mie amatissime triglie. E no, calca o non calca, le triglie me le prendo, anche se non è proprio stagione, anche se mi tocca aspettare, anche se devo pensare a come cucinarle. Così prendo il biglietto con il numerino magico e scappo all'altro capo del vicolo, dal fruttarolo più caro della città, buon per lui!, a prendere un bel mazzetto di timo e, visto che ci sono, anche di finocchietto, così lo utilizzo domani e regalo gli ultimi 4 euro alla famigliola in questione (si è capito che un po' mi girano se devo pagare un mazzetto di finocchietto e uno di timo ben 4 euro????).
Torno indietro e ci siamo, mi faccio incartare 600 g di triglie, tanto sono buone in ogni modo: fritte, con un intingolo di pomodoro, col risotto (e qui c'ho già il finocchietto) in bianco, con un'aggiuntina di agrumi per condire la pasta.
Ma il timo oggi è troppo profumato, perciò si va di gratin...
Triglie gratinate
(per 2-3 persone)
600 g di triglie di scoglio
10 rametti di timo
80 g di pangrattato
mezzo limone
sale e pepe
olio extravergine
Eviscerate e pulite bene le triglie, sciacquatele e lasciatele sgocciolare in un colino o su foglio di carta assorbente da cucina. A parte lavate e sfogliate il timo, quindi mescolatelo al pangrattato, aggiungete la scorza grattugiata e 2 cucchiai di succo del limone, salate, pepate e irrorate con olio extravergine, quindi amalgamate con le mani questa panatura umida.
Versate un filo d'olio in una teglia, poi riempite con pochissima panatura il ventre dei pesci. Disponeteli in fila nella teglia e ricopriteli con il resto della panatura. Profumate con qualche altro rametto di timo, irrorate con un altro filo d'olio e mettete nel forno già caldo a 200 °C per 25-30 minuti. Fate colorire bene le triglie, spegnete il forno e lasciate riposare per 5-6 minuti prima di servire.
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