L'ultima multa

Ho avuto in passato un annus horribilis in materia di multe e contravvenzioni.
Era il 2004 e, veramente, sembrava si fosse scatenato l'inferno: ogni due per tre trovavo sul cruscotto della mia amatissima Pandus un maledetto foglietto giallo e be'... sì, lo ammetto, ci mettevo del mio, ero un po' distratta, ma sono sicura che i numi mi erano avversi quell'anno, tant'é che le multe culminarono, dulcis in fundo, in 2 rimozioni: la prima per via dell'"utilissimo" (l'asfalto sarà pure lindo, ma poi sotto i portici di Bologna bisogna fare lo slalom per schivare gli escrementi dei cani...) lavaggio strade di cui mi ero scordata; la seconda perché avevo parcheggiato alle nove di sera davanti ad un visibilissimo per tutti, tranne che per me, passo carraio al lato della sgarrupata birreria dove mi recavo, dopo circa 1 mese di clausura; e l'ultima – caspita sono tre non due! – una delle poche volte che, con un carico di belle donne, me ne ero andata a ballare nella discoteca più famosa (e ancora mi domando quale sia il motivo...) della città.
No, dico, tre rimozioni e enne multe: più ci penso e più dico che era proprio un anno di emme.
Poi più niente, ho trascorso indenne tutto questo tempo... be', indenne se escludiamo un piccolo quipropquo sorto nel 2007, quando mi venne recapitata una simpatica cartella esattoriale nella quale mi si chiedevano SOLTANTO più di 400 euro per un mancato pagamento di multa nel... 2004! Oddio, era un incubo! Però non mi sono persa d'animo e dopo un'avvisaglia brillantemente superata di collasso cardio circolatorio, sono andata a recuperare tutti i talloncini di pagamento che, seguendo le buone norme dettate dal mio diffidentissimo calabro padre non avevo mai buttato.
E lì ho avuto il mio riscatto personale: mi sono presentata sdegnata e snob all'ufficio delegato della polizia municipale presentando il talloncino dell'avvenuto pagamento e con l'aria di dire: ma per chi mi avete preso? Siete degli ingenui, e anche un po' stronzi! Pericolo scampato, dunque. E così ho proceduto per gli anni a venire fino a...oggi.
Ma, porca paletta, dico io proprio adesso che sto per andarmene devo pagare un altro dazio al comune????? Vabbe', io mi ritengo una persona civile, anche se avrei voglia di attaccare al muro gli accertatori del traffico che si aggirano famelici per le strade non vedendo l'ora di cogliere qualcuno in fallo; anche se vista la situazione parcheggi, nella mia come in altre zone di Bologna, pur avendo il regolare talloncino di residente, devo girare dai 20 ai 90 minuti (e non esagero, sto parlando di minuti d'orologio!) per trovare un giaciglio per la mia macchina. MA qui al danno aggiungiamo la beffa! Voglio dire, io capisco tutto e capisco che bisogna fare assolutamente cassa (un bolognese paga circa 76 euro all'anno di multe contro i 74 di un napoletano...) MA, perché mettete in una strada dove possono parcheggiare i residenti un tratto breve in cui, invece e inspiegabilmente, i residenti, poveri disgraziati!, non posso parcheggiare (ed è sempre la stessa, la strada, sempre quella lì...), cioè ALLORA DITELO!!! Così uno si organizza e la macchina se la smonta pezzo per pezzo la sera quando rientra, e se la porta su a casa, la piazza smontata sul balcone e se ne va a dormire. E invece no, la multa ben riposta in una cartelletta di plastica perché stava piovendo e dio non voglia che possa bagnarsi, riporta la seguente nota dell'accertatore:
"Espone contrassegno R2 in un'area in cui non è consentita la sosta gratuita ai residenti e non valgono gli abbonamenti." Cioè: DEVI PAGARE. E io anche stavolta, spero per l'ultima volta, PAGO, RINGRAZIO e tornando dalla posta con il mio prezioso talloncino, vedo sul banchetto di un fruttarolo delle belle mele verdi. Belle asprigne, come mi sento io, perciò le compro e ci faccio un risottino... mitigando l'aspro con la scamorza, così alla fine mi addolcisco un po'...

Risotto cremoso alla mela verde



(per 2 persone)

1/4 di cipolla
1 pezzetto di zenzero
1 mela verde
20 g di burro
140 g di riso originario
brodo vegetale q.b.
50 g di scamorza dolce fresca
sale
semi di cumino

Lavate la mela e tagliatela a bastoncini corti o a cubetti tenendone da parte qualche fetta per la decorazione; sbucciate lo zenzero e tagliatelo a fettine sottili insieme con la cipolla, pure sbucciata. In una casseruola lasciate soffriggere a fuoco abbastanza dolce il burro con la cipolla e lo zenzero e, quando la cipolla avrà assunto un aspetto lucido, aggiungete la mela. Mescolate e fate cuocere, salando leggermente, per 5 minuti e poi unite il riso. Lasciate insaporire a fuuoco vivo per qualche minuto, quindi cominciate ad aggiungere, uno alla volta, dei mestoli di brodo bollente fino a portare a cottura il risotto (ci vorranno circa 15 minuti).

Poco prima che il risotto sia pronto, tagliate a cubetti la scamorza dolce e aggiungetela nella casseruola. Spegnete il fuoco e mantecate con cura. Decorate con le fettine di mela tenute da parte e passate sotto il grill per qualche minuto, più un pizzico di semi di cumino. Servite subito.

Commenti

Anonimo ha detto…
All'inizio della pazzia degli autovelox, recandomi all'ufficio postale per delle bollette fui testimone di una poverina che ne doveva pagare 20 di multe! Lavorando a Gaeta passava per la piana di S. Agostino 2 volte al giorno. Il traffipot in agguato l'ha beccata 10 giorni di seguito!! sigh...
Mariuzza ha detto…
Ecco, appunto. Se poi aggiungi i costi di gestione e manutenzione dell'auto, mi convinco ogni giorno che passa che bisognerebbe passare tutti alla bicicletta. Certo, se uno deve fare corca 40 km al giorno per andare a lavorare non è fattibile... però chissà perché i mezzi pubblici non garantiscono l'efficienza necessaria a far decidere alle persone di lasciare l'auto privata a casa... chissà perché...

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