Los bucatinis de la desesperación

En el sentido de que, esta vez, la desesperación se puede aplicar a muchos contextos, es decir podía "explotar" en muchos sentidos, sí esta es la palabra correcta: explotar.
Para no aburrir a mis dos lectores, voy a contar sólo tres de estos sentidos de desesperación, porque me parece que podrían ser compartidos por los demàs:
.la desesperación de nuestros tiempos, en general, ya que en cualquier País uno pueda vivir, la va a encontrar, y porque – desde luego – no es un buen momento historico, especialmente para aquellos que, como yo, están buscando trabajo.
.la desesperación de un mal día, que mal comienza a eso de las 8 am, y es difícil duespués arreglarlo todo... en resumen, sólo os diré que había planeado otras cosas, pero nada, nada que hacer, a la mierda el plan (perdón!);
.la desesperación contingente de mi despensa, ya que - de hecho - no sólo perdí la mañana, sino la mitad de un día (volví a casa a las tres de la tarde!), así que no pude, como quería, irme a la pescadería y tuve que conformarme con lo que había en casa: poco.

Al final, todo aplazado, pero el hambre desde luego no. Cómo voy a aplazar mi hambre? Y cómo voy a resolver el problema de cocinar y comer en seguida? Bendita Pasta!, que resolve siempre muchos problemas ... Yo pensé, gracias a mi costumbre habitual de arreglarlo todo, en el condimiento, haciendo esta salsita no rápida, mas que rápida, y que me gustó mucho, pero mucho ... tal vez habrà sido el hambre que me hizo buenisimos estos bucatinis?
No sé, creo que no. Este condimiento por supesto iré a prepararlo otra vez, con calma, pero creo que la combinación de sabores es armónica, intrigante. Evidentemente, se puede utilizar cualquier formato de pasta que os guste, yo, que pasé como una furia en El Corte Ingles porque tampoco tenía pasta en casa, encontré los bucatinis y los compré rápido rápido... Que buenos son los bucatinis!...

Los bucatinis de la desesperación



pasta tipo "bucatini" (la dosis, pues, depende de vuestra hambre: yo he puesto 200 gramos por 2 personas)
8 tomates deshidratados
1 cebolleta
1 puñado de aceitunas negras
100 g de queso de cabra fresco
perejil
1 guindilla
medio limón
aceite virgen extra de oliva
sal

Llevar a hervir abundante agua y poner allí en remojo durante 2 minutos los tomates deshidratados; luego sacarlos con una espumadera y cortarlos en trozitos; añadir la sal a el agua hirviendo y poner los bucatinis.

En una sartén calientar 3 o 4 cucharadas de aceite con la cebolleta pelada y picada muy finamente (también la parte verde!) y con la guindilla desmenuzada. Cuando la cebolleta se haya ablandado (no dorado: cuidado con el fuego!), añadir los tomates cortados y las aceitunas. Cocinar durante 4-5 minutos a fuego medio, luego apagar y agregar en seguida el queso de cabra desmenuzado y 1 cucharada de jugo de limón. Mezclar hasta formar una salsita cremosa que pueda condimentar la pasta (y mantenerla en caliente!).

Escurrir los bucatinis al dente, verterlos en la sartén con la salsita y saltear a fuego alto durante unos minutos. Apagar y servir en seguida con unas ramitas de perejil bien lavado y secado. Y, en fin, que aproveche!

In italiano per favore

I bucatini della disperazione

Nel senso che, a 'sto giro, la disperazione aveva molti contesti in cui... deflagrare, sì questo è il verbo giusto: deflagrare. Ne dirò, per non tediare i miei due lettori, solo tre, perché mi sembrano i più condivisibili:
.la disperazione dei nostri tempi, in generale e in qualsiasi Paese uno si possa trovare, perché non è un buon momento storico, per nessuno, in particolare per quelli come me che stanno cercando lavoro;
.la disperazione di una giornata no, che comincia male alle 8 del mattino, e poi è dura come il ferro recuperare..., insomma, per farla breve, uno si fa un piano per la giornata e invece no, niente da fare, piano saltato;
.la disperazione contingente della dispensa, perché – appunto – avendo perso non la mattinata ma la mezza giornata (sono ritornata a casa alle 15), andare, come volevo, in pescheria è stato praticamente impossibile e mi sono dovuta accontentare di quello che avevo in casa: poco.

Tutto rimandato, quindi, ma la fame, no. Quella come la rimando? E come risolvo l'annoso problema di cucinare e mangiare in pochissimo tempo? Santa pasta!, che ti risolve un sacco di problemi... Io c'ho messo un po' della mia solita arte dell'arrangiarsi, facendo questo condimento non veloce, di più, e che mi è piaciuto tanto, ma tanto tanto... sarà stata la fame a farmi sembrare buoni questi bucatini?
Non so, non credo. Lo rifarò con calma, questo piatto, ma penso che la combinazione di sapori sia armonica, intrigante. Chiaro, potete usare ogni formato di vostro gradimento, io, che sono passata come una furia dal Corte Inglés perché in casa non avevo neppure la pasta, ho trovato i bucatini e li ho comprati al volo.
Sempre boni i bucatini...

Bucatini della disperazione



(per 2 persone)
bucatini (la dose della pasta 'sta volta stabilitela voi, io avevo fame ho fatto circa 200 g)
8 pomodori secchi
1 cipollotto
1 manciata di olive nere
100 g di caprino fresco
mezzo limone
1 ciuffo di prezzemolo
mezzo peperoncino
olio extravergine
sale

Portate a bollore abbondante acqua e immergetevi per 2 minuti i pomodori secchi, quindi scolateli con una schiumarola e tagliateli a pezzetti; salate l'acqua e calatevi i bucatini.

In una padella scaldate 3 o 4 cucchiai di olio extravergine con il cipollotto ben mondato e tagliato fine. Quando si sarà ammorbidito (non rosolato: occhio al fuoco!), aggiungete i pomodori e le olive. Fate insaporire per 4-5 minuti a fuoco medio, quindi spegnete. Aggiungete il caprino sbriciolato e 1 cucchiaio di succo di limone, quindi mescolate per formare una salsa cremosa che possa condire la pasta e tenete in caldo.

Scolate al dente i bucatini, versateli nella padella con l'intingolo e saltate a fuoco vivace per qualche minuto. Spegnete e servite subito decorando con qualche ciuffetto di prezzemolo ben lavato e asciugato. E finalmente, buon appetito!!!!

Commenti

Lefrancbuveur ha detto…
Ciao! ho visto il tuo blog ed è carino. Complimenti. Poi vengo a leggere con più calma.
ciao
Enrico
mariuzza ha detto…
Grazie Enrico, il tuo passaggio ha suggerito il mio sul tuo blog, così ricambio i complimenti.
Molto interessante la ricetta degli spaghetti a strati, non so da dove venga, amo la cucina siciliana, ma questa proprio nn l'avevo mai sentita, che bello quando le cose si perdono nei meandri delle tradizioni orali.
Piuttosto, come tecnica di cottura, mi ricorda quella della tiella riso e cozze pugliese.
Anyway, è un'ottima base per sbizzarrirsi... sperimenterò.

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