Involtini di verza

Questo mese la sfida lanciata da MT riguarda gli involtini di verza, tema o meglio "canone" – è proprio il caso di dirlo! – proposto da Mapi che dà adito a mille varianti e mille posibilità interpretative, ma per me gli involtini di verza restano quelli classici della mia mamma, quelli che preparava d'inverno sfruttando le foglie più larghe e belle delle verze, mentre col resto faceva una ricca zuppa con il riso e tanto pecorino. Gli involtini venivano dunque preparati, cotti, raffreddati e perlopiù congelati in vaschette pronte per l'uso, all'occorrenza. Ma non erano un ripiego, o almeno io non li ho mai visti come il tentativo di utilizzare tutto, ma proprio tutto di quel bel cavolo verde... Ne ricordo perfettamente il colore vivo, poco invernale, e il profumo intenso, la morbidezza avvolgente, e il sughetto che mi piaceva raccogliere con la crosta del pane casereccio. Ne ho un ricordo tenero. Così, quando ho letto il tema della sfida, mi sono messa a pensare alle possibili varianti, però – non so – un po' mi sembrava un sacrilegio snaturare un piatto già perfetto...
Mi spiego: o cambiavo genere, lasciavo perdere la carne e optavo per qualche altro ripieno, o restavo lì, e allora, stando lì, che altro avrei potuto aggiungere visto che l'equilibrio mi sembrava già felicemente ottenuto?
Alla fine, una piccolissima introduzione l'ho fatta, ma veramente minima, e in linea col fatto che l'ingrediente in più sta benissimo con la carne di maiale. Ciononostante, diciamola tutta, sono rimasta nel solco della tradizione conosciuta, amata, legata al ricordo di un tempo e di una persona che non ci sono più.
Il tocco di mariuzza qui sta nel cuore (mio e dell'involtino). E la creatività la lasciamo per un'altra volta.

Involtini di verza con carne di maiale e funghi






(per 6 involtini)
300 g di carne tritata di maiale
2 spicchi d'aglio
2 cucchiai di pecorino grattugiato
1 uovo
pangrattato
6 foglie di verza
passata di pomodoro
1 ciuffo di basilico
300 g di funghi porcini
olio extravergine
mezzo peperoncino
sale e pepe

Prima di tutto, pensiamo al sugo: scaldate 2 cucchiai di olio evo con un spicchio d'aglio e quando comincia a sentirsi l'invitante profumo dell'aglio scaldato, aggiungete la passata di pomodoro. Coprite, cuocete per 3 minuti poi aggiungete una bella manciata di foglie di basilico e lasciate cuocere a fuoco lento per almeno 30 minuti (salate verso la fine, così avrete modo di regolare con una punta di zucchero anche l'eventuale acidità).

Poi fate le polpette: in una ciotola sistemate la carne di maiale, il pecorino, 1 cucchiaio di pangrattato, 4 foglie di basilico stracciate con le mani, sale e pepe. Amalgamate il tutto con l'uovo intero e lasciate riposare.

Sbollentate in abbondante acqua salata le foglie di verza, scolatele con una schiumarola e tenetele da parte. A questo punto, trifolate i funghi porcini ben puliti in olio, aglio e peperoncino, quindi regolate di sale e pepe a fine cottura, e lasciate raffreddare.

Formate le polpette e mettete al centro di ognuna qualche pezzetto di fungo trifolato. Chiudete bene e avvolgete la polpetta in una foglia di verza. Procedete così fino a esaurimento degli ingredienti (i funghi vi avanzeranno, ma si possono servire anche come accompagnamento al piatto. Io li ho mangiati prima...col pane...).
Stendete sul fondo della pirofila qualche cucchiaiata di sugo, disponete in fila gli involtini, irrorate con altro sugo e infornate a 180 °C per 45 minuti. Buoni caldi e tiepidi (in quest'ultimo caso, si apprezzano di più i funghi piccantelli...)

Commenti

acquaviva ha detto…
evvaiiii!!! Che brava, non solo hai fatto in tempo ma ci hai anche messo commozione e tocco personale. Certe cose rincuorano, un po' come il profumo degli involtini...
Mariuzza ha detto…
e meno male che ci sono cose che continuano a rincuorare...
alessandra ha detto…
sono d'accord. A parte che la sfida non prevede l'obbligo di reniterpretare, ma si può anche limitarsi a riprodurre, il tocco in più qui è il cuore. E mi dici niente...
grazie, cara, un bacione
ale
๓คקเ ha detto…
Un post ricco di dolcezza, dove la malinconia che vena il ricordo è stemperata dalla bontà di una ricetta senza tempo, che perpetua l'amore nel tempo.
Meravigliosa, grazie!
Mariuzza ha detto…
grazie a voi, di cuore (è proprio il caso di dire...)
Polly ha detto…
sto sbavando...brava! magari li faccio...oggi!
Polly ha detto…
se hai voglia di dare un'occhiata al mio neo-blog....
ceraunavoltaincucina.blogspot.com
non riesco a trovare la tua mail!
ciao e grazie per sta ricetta piena di ricordi
Anonimo ha detto…
Ciao maría sono vanessa di Alambique Madrid.. ti Ricordo¡¡¡ questo e il mio Email unavane@gmail.com.

escribeme¡
tanti baci

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