Eccomi qua!

Credevate che fossi sparita, vero? O che avessi definitivamente abbandonato il mio diario gastronomico... Be', diciamo che sono stata "distratta" da una fine d'anno abbastanza impegnativa, e poi ho avuto un inizio alquanto problematico, ma sono ancora qui. Con qualche cerotto in più, però in piedi. Le mie food session, il mio modo di vivere la cucina come espressione diretta degli stati d'animo hanno una severa controindicazione: a volte lo stato d'animo ti impedisce di cucinare, preferisce il silenzio, ma solo per un po'; giusto il tempo che riprenda il flusso, giusto il tempo di sbrigare due o tre questioni pratiche, tra cui l'esperienza para normale della ristrutturazione della mia nuova casa, e giusto il tempo di rimettere in sesto un corpicino provato (sic dixit il medico...). Ho scelto per tornare l'ultimo giorno del mese di gennaio perché – non me ne vogliano quelli che sono nati in questo mese, o che a questo sono affezionati per motivi vari – sono FELICISSIMA che sia finito gennaio. E nonostante la neve prevista per domani e dopodomani, io annuso già la primavera, la sento nell'aria e me ne riempio i polmoni, alla faccia della temperatura.
Insomma, l'anno non è finito bene, è cominciato anche peggio, e sorvolo sul fatto che per alcuni il 2012 dovrebbe addirittura essere l'ultimo. Intanto però, per quanto mi riguarda, il mese più lungo e pesante, più difficile da affrontare, se n'è andato. Ed è già una buonissima cosa:-)

E ora la nota dolente: io che sono sempre stata un'onnivora, per un po' dovrò mangiare con prudenza. Pochissimi latticini, poca carne, niente pomodori, niente spinaci, poco sale e poco zucchero. Bel casino!, al di là del fatto che faccio dolci per lavoro (e quindi come faccio a non provarli?), non sopporto su nessun fronte, dolce e salato, le cose scialbe, poco decise, perciò sto tentanto di mitigare gli istinti del mio palato e di sforzarmi di trovare il bello e il buono di un piatto nei toni medi che mi sono stato prescritti. Questo di oggi è proprio uno di quei piatti che propongono alimenti che mi posso concedere, e che nonostante tutto mi danno una certa soddisfazione palatare...

PS: Non l'ho fatta finita coi dolci, ovviamente. Il prossimo sarà un post zuccherino, solo per rientrare ho preferito darvi un po' la fotografia attendibile e sincera di come sono io oggi a tavola, sigh!.
Torneranno i miei colori e i miei sapori molto presto.

Risotto con merluzzetto, rucola e limone






180 g di riso vialone nano
150 g di merluzzetto già pulito e diliscato
mezzo scalogno
mezzo limone
mezzo bicchiere di vino bianco
1 manciata di rucola
olio extravergine
sale e pepe

Tritale lo scalogno e fatelo sudare per 5 minuti in una casseruola con 2 cucchiai di olio extravergine, quindi unite il riso, lasciatelo tostare e diventare lucido prima di sfumare con il vino e cominciare ad allungare con mestoli di brodo vegetale bollente. Dopo circa 10 minuti, aggiungete i filetti di merluzzetto, mescolate delicatamente e portate a cottura (ci vorranno altri 5-8 minuti). Spegnete il fuoco, profumate con la rucola ben lavata e stracciata con le mani e con la buccia del limone ridotta a zeste. Impiattate, completate con un filo d'olio a crudo e servite subito.

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