Il buongiorno si vede dal mattino...



E siccome i giorni sono buoni sì, ma tanto complessi ultimamente, la colazione diventa fondamentale per affrontare nel modo migliore la giornata.
I giorni buoni ma complessi si susseguono incessantemente, tanto che - tra una cosa e l'altra - stamattina mi sono accorta con un misto di orrore ed incredulità che, non solo siamo già a fine maggio, ma pure è trascorso un mese dal mio ultimo post.
Daje che me perdo n'artra volta!
Ma la vita scorre veloce, non ti aspetta mentre ti perdi nei tuoi pensieri, le giornate volano, e così, alla fine, anche se le cose pratiche da fare ci sono, restano perlopiù lì in agenda, soprattutto perché sembra che nulla si sblocchi e tutto resti ineluttabilmente fermo. Poi, alla paralisi oggettiva, quella che non dipende da te, si aggiunge quella soggettiva: la mia incessante e spesso inconcludente attività cerebrale. E stiamo freschi!
A onor del vero, c'è da specificare:  "i pensieri" di mariuzza sono uno solo: sto per trasferirmi in Spagna un'altra volta. Otto anni dopo, senza contare i traslochi che ci sono stati in mezzo tra il 2009 e il 2012 almeno, smonto casa di nuovo, e la rimonto, però non più a Madrid. Seppure il mio amore per la capital sia sconfinato, seppure io pensi che quella città resterà per sempre la "madre" per me, il luogo accogliente per elezione, stavolta un altro amore, più in carne ed ossa, mi ha convinto a mollare la Castilla, e a salpare le ancore alla volta di un'isola: Palma de Mallorca.
Non è stato facile scegliere: la lotta tra le due contendenti è stata dura, ed ero quasi riuscita a convincere il mio amore testardo che Madrid ci avrebbe garantito un futuro bello, migliore, ma poi, con un guizzo inaspettato, lui ha ribaltato la partita, e ho finito col cedere. Si va al mare, quindi.
Le motivazioni della mia scelta non sono però romantiche, o almeno non completamente: Madrid negli ultimi tre anni si è ripresa egregiamente dalla crisi che l'ha provata tra il 2008 e il 2012, i prezzi sono tornati a crescere, e le nostre finanze, allo stato attuale, non ci consentono di provare ad aprire un locale tutto nostro lì. In più - colpo basso che solo un siciliano scaltro e malandrino poteva sferrare - mi ha spiazzato perché improvvisamente ha cambiato idea sul locale da aprire. Se a Madrid contemplava solo l'ipotesi di una pizzeria-bistrot, a Palma ora accettava l'idea, da me sostenuta fin dall'inizio, di aprire una più tranquilla bakery mediterranea, che tra l'altro mi vede più coinvolta rispetto al primo progetto.
C'entra Palma, con le sue bellezze e con le sue qualità intrinseche in questo mio capitolare? Onestamente no.
Non conosco Palma, ci sono stata solo una volta (appunto durante questo brevissimo mese) e comunque troppo poco tempo per potermi fare un'idea più precisa su quanto abbia da offrire. Di sicuro è un posto molto bello: la città è suggestiva e curata, l'isola tutta mostra di essere un tesoro da scoprire lentamente, giorno per giorno, però non mi ha travolto col suo fascino, come fece a suo tempo Madrid, forse perché qui ora arrivo con un progetto imprenditoriale e di vita, con una fitta lista di cose da verificare, e con l'immancabile fila di paure impilate, mentre Madrid per me è stata la scoperta di una me stessa che non conoscevo, nella libertà più assoluta e senza responsabilità verso chicchessia.
Questo potrebbe spiegare l'affastellarsi dei miei pensieri, le incertezze e i nervosismi che mi fanno perdere di vista il tempo che passa, anche per via delle oggettive difficoltà che stiamo incontrando nel pianificare il nostro trasferimento. Ma, ciononostante, per una volta nella mia vita, credo sia giusto accodarmi, affidarmi alla volontà e all'energia di un'altra persona, sperando che saremo capaci di sostenerci a vicenda in questo viaggio. Per una volta, cioè, ho deciso di "fidarmi" e di "buttarmi" a capofitto in questa nuova avventura, senza abbandonare però la mia proverbiale prudenza (che - con non grande gioia del mio compagno! - si manifesta in dubbi ed elucubrazioni mentali quotidiane).
Ma per fortuna, anche il mio freno a mano tirato sta mostrando una certa utilità.
Per adesso, quindi, mi dedico alle priorità del caso:
Primo, trovare casa nel più breve tempo possibile (in realtà ne parliamo già da troppi mesi di questo trasferimento!), e farlo senza dilapidare quei quattro soldi che ci siamo messi da parte, visto che abbiamo scelto il momento peggiore per farlo: l'alta stagione;
Secondo, riuscire a separarmi dai miei affetti, dalle mie amicizie e dalla mia casa senza patire troppo (ebbene sì - lo ammetto - sarà la vecchiaia che ti fa tenere di più alle "cose" che hai, ma a 'sto giro, rispetto alla prima volta, mi risulta assai difficile "lasciare" il mio mondo, le persone a cui voglio bene, i luoghi familiari e le mie cose, anche se so che i veri affetti, col tempo, non si sbiadiscono, e le cose, in quanto tali, potranno seguirmi).
Vedremo quindi, come andrà a finire, intanto tra una priorità e l'altra, per cominciare bene l'ennesima giornata di ricerche, telefonate e messaggi, oggi parto da un goloso plumcake alle albicocche con gocce di cioccolato. Non troppo dolce ma giustamente energetico.

Plumcake con albicocche e gocce di cioccolato



(dose per 3 stampi da 18 cm di lunghezza cadauno)
480 g di farine (330 di farina 00 e 150 di amido di mais)
150 g di zucchero
2 g di sale
18 g di lievito chimico
350 g di latte di mandorla (o di cocco o, ovviamente, di mucca)
250 g di uova intere
125 g di olio di semi di girasole
150 g di albicocche secche
125 g di gocce di cioccolato
liquore per l'ammollo delle albicocche (io ho usato il marsala)

Ammollare in poco liquore le albicocche.
A parte, miscelare bene gli ingredienti liquidi (latte di mandorla, uova, olio) e setacciare in una ciotola le farine, il lievito, il sale e lo zucchero.
Amalgamare con cura gli ingredienti liquidi con quelli secchi, quindi aggiungere le gocce di cioccolato e le albicocche ammollate, ben strizzate e tagliate a pezzetti.
Versare il composto negli stampi ben imburrati e infarinati, quindi cuocere in forno a 180 °C per 45-50 minuti.
Fare la prova stuzzicadenti prima di sfornare i plumcake.
Lasciar raffreddare su una gratella e servire nature o con una spolverizzata di zucchero a velo.

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